lunedì 18 marzo 2013

La Fideuà di Marilyn

Vi presento Marilyn.
Lei è piccola, carina e ha due enormi occhi verdi con i quali osserva il giardino, del quale è padrona incontrastata. E' riuscita a mattere al suo posto anche Ciliegia, la volpe, che scappa a gambe levate ogni volta che la vede. E' paciosa, come tutti i gatti di casa. Ama infilarsi fra le pieghe del bucato da stirare e mettersi lì a dormire, oppure si diverte a graffiare gli angoli della poltrona per poi mettersi lì a dormire, o ancora adora piazzarsi sul pouf del soggiorno accanto alla coperta di pile e mettersi lì a dormire per svegliarsi solo una frazione di secondo, quando passo io, uscendo per andare al lavoro. Mi guarda con la faccia che doveva avere l'aguzzino di Sisifo durante il suo penoso calvario. Io la guardo di rimando e le soffio invidiosa: fffffffffff!!
Ma cosa c'entra il racconto dell'adorabile gatto con la fideuà? Ma soprattutto...Cosa è la fideuà?!
E' questa la domanda che mi sono fatta quando ho letto la ricetta dell'MTC di marzo. E così ho letto la storia sul blog di Mai, che l'aveva proposta, e ho seguito i suoi consigli di training autogeno: ho immaginato il peschereccio, il mare, il vento, l'odore di pesce, il Mediterraneo etc etc...e mi è venuta voglia di sdraiarmi su una spiaggia caraibica per mai più ritornare. Ma prima della mia partenza all'insegna di falò sulla spiaggia e infinite ebbrezze a base di rum, dovevo provare la ricetta della paella alternativa: la fideuà appunto.
Così, data la già dettagliatissima ricetta di Mai, ho cominciato a pensare a come avrei potuto personalizzare questo piatto così particolare. Idee poche e confuse. E per quanto l'abbia presa davvero con sportività questa sfida è già cominciata male. Non ho focalizzato bene la ricetta, forse non l'ho assimilata, sta di fato che anche la spesa è stata traumatica. Non volevo mettere i soliti tre pesci dall'aria surgelata che si trovano nella paella ma non avevo davvero idea di come arrabattarmi e così sono finita a prendere scampi, vongole, folpetti, calamari etc etc tutto nella massima banalità. Ho avuto un guizzo di genio con i peperoni, mi son detta "ma sì, dai, mettiamo due peperoni gialli a cubetti giusto per fare colore...". E poi son passata davanti all'angolo delle primizie e ho visto un cestino di fragole e mi son detta di nuovo: "pesce=vino bianco=fragole". Lo so è un collegamento che non sta nè in cielo nè in terra, ma mi sa che il mio cervello era spento. Morale ho fatto la fideuà con peperoni e fragole, immaginando, giusto per riprendere l'immagine poetica di Mai, che il mio peschereccio avesse attraccato in un bel paesino sul mare con un mercato all'aperto, in stile provenzale, e il cuoco avesse deciso di prendere qualcosa dei sapori del luogo: qualche spezia, e le fragole (?!).
Pregandovi di ignorare il delirio, se avrete voglia di continuare a leggere questo post troverete la ricetta della famosa fideuà alle fragole che richiama in toto la ricetta di Mai, con l'aggiunta di fragole e peperoni insieme al pomodoro.
"ingredienti per 6 persone:

600 gr. di "fideus" (potete farli spezzando degli spaghetti, 2/3 cm)
5 pomodori maturi
1 o 3 spichi d'aglio (a piacere)
350 gr. di calamari
350 di gamberi (io mazzancolle)
6 gamberoni
1/2 cucchiaino di paprica dolce
un pizzico di pistilli di zafferano
sale olio extra vergine


brodo
1 cipolla media
aqua, sale
pesce di roccia
(perché è più saporito, ma io mi sono adeguata a quello che ho trovato nel mercato: 
tracima, muggine, razza, scorfano, nasello e qualche scarto di pesce spada e qualche testa di gambero)"
 Allora ho fatto il brodo con i pesci di roccia, ho seguito tutti i passaggi, ho messo brodo fino a coprire la pasta (ho spezzettato gli spaghetti alla fine) ed è venuto fuori una padella enorme di fideuà leggermente collosa perchè la pasta ha cotto decisamente troppo e le fragole hanno rilasciato pectina e fruttosio, come era prevedibile, il chè ha creato una specie di pastone colloso dalla consistenza budinosa abbastanza deludente. Il sapore non era male ma la consistenza non si poteva proprio sentire. 
Il caso vuole che la sera fossi a cena da amici, così ho portato un assaggio e tutti hanno convenuto sulla consistenza terribile (fortuna che avevo fatto anche il ciambellone mele e birra, quello era abbastanza buono...migliorabile almeno..).
Ma ancora ci stiamo chiedendo cosa c'entra Marilyn! 
Ecco, abbiamo detto che io ero fuori a cena. La casa era buia e vuota perchè anche la family era via. La leggenda vuole che la mamma, di ritorno dal cinema abbia trovato la gatta mefitica con le zampe nel sacco, completamente immersa nella pentola della fideuà, baffi compresi. 
Non si sa come abbia fatto ma è riuscita a scoperchiarla e mangiarsene buona parte. Da sola. 
Morale: ricetta nata male finisce mangiata dal gatto. 
P.s.: l'ho fatta di sabato, avevo in programma di scaldarla per il pranzo di domenica quindi la salsa l'avrei fatta il giorno dopo in diretta ma....non ce n'è stato bisogno. 
E ora qualche foto:






 
 ...Anche della Principessa del Pescato...
 Ah, dimenticavo.. è con grande vergogna che partecipo all'MTC di marzo con questa ricetta.

lunedì 4 marzo 2013

Yellow Cake

Buongiorno cari, come state?
Pronti per un post poco interessante?
Poco interessante perchè in realtà non c'è nulla di originale, nel senso che la ricetta è stata presa e copiata paro paro dal blog MTC, quindi non ho messo nulla di mio, se non i cuoricino di zucchero rosa invece delle stelline gialle ma si sa, se non è rosa non è Franci quindi...
Dunque, questa è una torta base americana, quindi mi aspettavo una bakery cake tipo red velvet invece, a 'sto giro, incontra molto di più i miei gusti. Sarà per la presenza massiccia di zucchero o per la cannella, alla fine a me è piaciuta tantissimo, sia come consistenza che come gusto.
Però la valutazione, devo ammetterlo, è tutta personale, perchè la mamma è rimasta sconvolta dal fatto che la glassa non fosse amara (mi aveva vista usare il cioccolato amaro al 70% e già pregustava la copertura fondente) ma le ho spiegato che se al cioccolato maya extrapuro aggiungi mezzo chilo di burro e zucchero difficilmente otterrai una glassa fondente...
Il papà invece ha trovato la pasta dura. Ora, non credo che dal mio forno sia mai uscito nulla di più spugnoso e morbido...l'unica cosa che posso pensare è che l'abbiano mangiata fredda da frigo e che quindi abbia perso la sua meravigliosa morbidezza.
Il fratello con gli amici cavallette, invece, l'ha fatta sparire in meno di mezzora, ma non credo che ne abbiano sentito il gusto...semplicemente l'hanno inglobata come fanno i boa (o sono i pitoni?) con le vittime...tutta intera, presi dall'entusiasmo dell'adolescenza.

Per completezza, devo dire che fare questa torta (di notte, come al solito) è stato molto rilassante. Preparare gli ingredienti, impastare, cuocere e andare a letto con i capelli che sapevano di cannella son cose che hanno favorito il mio sonno di povera giurista frustrata.

Voilà la ricetta dunque:

"Per la torta
140 gr di burro a temperature ambiente, tagliato a cubetti di 1 cm, più altro per imburrare le teglie
Farina 00 per infarinare le teglie

250 gr di farina per dolci(la 00 va benissimo)

½ bustina (8 gr) di lievito in polvere

1 cucchiaino di sale fino

1/2 cucchiaino di cannella in polvere

150 gr di zucchero semolato

110 gr di zucchero di canna chiaro

3  uova grandi

235 ml di panna acida
Per il Chocolate Cream Cheese Frosting:

140 gr di burro ammorbidito

200 gr di formaggio spalmabile (tipo Philadelphia)

400 gr di zucchero a velo

Un pizzico di sale fino
120 gr di cioccolato fondente al 70%

Procedimento 

1.      Pre-riscaldare il forno a 175°C. Imburrare due teglie di diam.20 cm, coprire il fondo con due dischi di carta forno dello stesso diametro. Imburrare anche i due dischi e infarinarli leggermente, scuotendo le teglie per togliere la farina in eccesso.

2.    In una ciotola grande setacciare insieme la farina, il lievito, il sale e la canella e mettere da parte

3.    Nella ciotola della planetaria con agganciata la foglia, sbattere il burro e I due tipi di zucchero a velocità media fino a che non sia diventato cremoso, circa 2 minuti. Aggiungere le uova, una alla volta, e sbattere solo fino ad incorporarle all’impasto, grattando i bordi della ciotola da eventuale impasto. A velocità bassa aggiungere il mix di ingredienti secchi in tre addizioni alternandolo con la panna acida, iniziando e finendo con la farina. 


4.   Dividere l'impasto nelle teglie, livellarlo con una spatola e cuocere per circa 30-35 minuti, fino a quando infilando uno stecchino nel centro della torta viene fuori pulito. 


  5.    Lasciar raffreddare le teglie su una gratella per 20 minuti. Staccare poi i bordi delle torte dai lati di delle teglie e capovolgere le torte su una gratella. Togliere la carta forno e rivoltarle, lasciandole raffreddare completamente.

Per il frosting

Nella ciotola della planetaria, con la foglia attaccata, montare il burro  fino a renderlo morbido, aggiungere il formaggio spalmabile e amalgamare. Agguingere lo zucchero a velo setacciato e il sale, montare fino a rendere il tutto liscio e ben amalgamato. Aggiungere in ultimo il cioccolato fuso e amalgamare ancora. Se il composto è troppo liquido aggiungere altro zucchero a velo un cucchiaio alla volta, fino a renderlo più sodo. Non montare il composto troppo. Il frosting può essere preparato fino ad un giorno prima se conservato in frigo in un contenitore ermetico. Prima dell'uso lasciarlo ammorbidire a temperatura ambiente. 


Assemblaggio della torta:

Con un coltello affilato tagliate eventuali dossi o imperfezioni della torta per rendere la superficie piatta. Sul piatto da portata mettere la prima torta e cospargerla con circa 1/3 della crema, spalmarla uniformemente su tutta la superficie e mettete sopra la seconda torta. Coprire col restante frosting prima la superficie spalmandola dal centro verso i bordi e giù per i lati. Passate con la spatola perpendicolare al lato della torta per rendere la copertura il più liscio e uniforme possibile.

Decorare  a piacere."
 Ed ecco come è venuta la bambina (da notare, sullo sfondo, il fantastico minilettore dvd compagno di mille ricette notturne...):